SE AVESSI UNA BACCHETTA MAGICA

Autore: Tommaso
Se avessi una bacchetta…
fisicamente di me, non cambierei nulla (a parte qualche Kg in meno!)
Invece, se potessi avere poteri speciali, il primo sarebbe certamente il Teletrasporto.
Vorrei possedere il Teletrasporto perché così potrei andare istantaneamente da un posto all'altro, o andare a trovare persone care che sono molto lontane da me, come il mio amico Filippo (Roma), i parenti di Campobasso e Macerata, e, addirittura, il mio "vecchio amico" Edoardo, che adesso vive in Australia.
Ma anche andare da persone abbastanza vicine in qualche millesimo di secondo.
Forse inventerei anche qualche nuovo "look"…
A volte cambierei pure il clima a mio piacimento (in qualunque posto) perché ultimamente ci sono stati sconvolgimenti climatici e stiamo rischiando davvero grosso.
Inoltre cercherei di organizzare un Mega-Corso di Teatro con la maestra Camilla e Dimitri (anzi, sto cercando di fare questo pure senza la bacchetta).
Vorrei anche addomesticare un falco, un tigrotto, un lupo, un cane, ed un ghiottone!!
Insomma, per sintetizzare, vorrei avere un mini-zoo personale.
E poi vorrei aiutare il mondo intero, facendo sì che non ci siano più guerre e vorrei anche azzerare le malattie mortali.
E, per finire in bello stile, trasformerei la scuola primaria di Lari Salvo D' Acquisto e la scuola media di Perignano Luigi Pirandello in un' unica struttura: la mitica Scuola di Hogwarts di Harry Potter!!

UN MIO CARO AMICO

Autore: Lorenzo B.
Un giorno Lorenzo F. mi ha invitato a casa sua per giocare un po'.
Lorenzo è il mio più caro amico e mi sta molto simpatico perchè ci incontriamo tante volte e perchè è il bimbo con cui mi confido di più. A Lory piace quello che faccio al computer e questo mi fa molto piacere. Lui ha occhi marroni, capelli biondi e naso a punta.
E' più alto di me e quando sorride la bocca gli diventa grande.
Appena arrivati a casa ci siamo messi a giocare con la play-station a "Fifa".
Verso le 21.00 abbiamo iniziato a mangiare, perchè nel nostro programma della giornata c'era anche una bella cena insieme.
Ci siamo raccontati di tutto mentre mangiavamo la pizza con lo schiacciatino ripieno di prosciutto.
Dopo cena abbiamo giocato al labirinto magico; giocava anche Stefano, il babbo di Lore.
Dopo aver finito di giocare, Stefan e Lore mi hanno portato a casa.
Io mi sono divertito tantissimo, e infatti una settimana dopo ci sono ritornato.

Autore: Lorenzo F
Un mio caro amico si chiama Tommaso, abita al Colle, ha un fratellino di nome Giacomo che è più piccolo di lui, la sua mamma si chiama Nerina e fa la veterinaria e il suo babbo si chiama Fabio e fa il fotografo.
Tommaso è abbastanza alto, è bruno, ha gli occhi verdi ed è simpatico.
Tommy è bravissimo a italiano ma anche nelle altre materie.
Io ci sto bene perchè ci divertiamo molto spesso a giocare sia fuori casa che dentro, ma soprattutto quando giochiamo in giardino a pallone.
Mi ricordo ancora che una volta facevamo i rigori e lui faceva battere i rigori ai personaggi della Disney, interpretati da lui, e quindi ogni tre per due ridevamo, era troppo buffo.
Ci sto tutti i giorni a scuola, ma soprattutto stiamo insieme quando c'è pallavolo, infatti dopo l'allenamento, ci invitiamo: alcune volte lui invita me e viceversa.
Quando sto con Tommaso rido quasi sempre, sono contento di avere un amico come Tommy.


Autore: Sebastiano
Il mio amico più caro si chiama Cristian. Ha all’incirca 15 anni, anche se è più grande di me, io voglio essere suo amico.
E' alto circa 1metro e 60 e ha i capelli di colore nero, è molto magro e ha delle gambe molto lunghe.
Cristian è il mio amico più caro perché passiamo abbastanza molto tempo insieme a giocare, ma poco e a parlare. Io con lui non ho mai litigato perché so che mi posso fidare di lui.
A volte quando sono arrabbiato mi sfogo con lui dicendogli che cosa è successo e perché sono arrabbiato.
Parlando con lui mi sento più sicuro perché lui i segreti li sa mantenere, ed ecco perché Cristian è il mio amico più caro!!!
Perché so che mi posso fidare di lui, e con questo sistema posso dirgli tutti i miei segreti, perché è un amico molto affidabile.

Autore: Aurora
Mi chiamo Aurora Pardini e vi voglio parlare della mia amica.
Si chiama SELENE MONTAGNANI, ha 10 anni e mezzo.
Il colore dei suoi capelli è biondo, sono lunghi, a volte si fa la coda alta, le due codine alte, la treccia e da lì se la gira intorno al fiocco e si fa la crocchia.
Nei capelli, a volte, si mette anche delle mollettine.
Ha gli occhi verdi chiari, è di statura media.
I rapporti che Selene ha con me sono: mi aiuta nelle cose di scuola che non mi riescono a scuola. Quando vado a casa sua, facciamo la lezione di scuola e poi andiamo a giocare.

Autore: Alessio M
Tommaso, il mio migliore amico, ha i capelli scuri e corti con un codino, occhi verdi e naso un po' a patata.
E' sempre calmo ed è bravo a scuola, anche se, a volte, si scatena.
Spesso fa ridere e riesce a tirarmi su di morale .
Viene sempre scelto per le cose più importanti.
E' vivace, ma spesso anche triste o polemico.
Da grande credo che voglia fare il comico, l' attore teatrale o lo scrittore.
Gli piace giocare a calcio e a pallavolo, gli piace stare in compagnia, gli piace il teatro e gli animali.
E' molto bravo nella scrittura, anche se trova sempre un contesto per far schifare la maestra Carla e divertire noi e la maestra Anna; è un vero birichino!
Legge montagne di libri e per questo scrive testi di dodici pagine.
Noi due abbiamo rapporti molto stretti dato che siamo compagni di banco.
Abbiamo quasi gli stessi gusti e tutti e due abbiamo molta fantasia.

PS: a me sta simpatico dalla prima elementare

SU ANIMALI - stile Fantasy e non


IL CUCCIOLO DI CANE - di Alessio S.
Un giorno io e la mia famiglia andammo in un negozio di animali, per comprare un animale domestico. All'interno del negozio c'erano animali di tutti i tipi: iguane, pesci, criceti, ma soprattutto pappagalli. Però l'animale che mi piacque di più era un bel barboncino. Ovviamente non potevamo prenderlo perché spela da tutte le parti, però era di una bellezza affascinante, ed era un maschietto.
Quando ci vide andare via si aggrappò con le zampe davanti alle sbarre della gabbia e incominciò ad abbaiare.
Io stavo quasi per piangere, ma poi mi trattenni.
E' stata un' esperienza che non dimenticherò mai.

IL GATTO, IL TOPO E LA TALPA - di Lorenzo F.
Un giorno il gatto e il topo si unirono per combattere un nemico unico, la talpa.
La talpa faceva moltissimo chiasso, soprattutto di notte, il gatto e il topo non riuscivano a dormire.
Il giorno dopo l'arrivo della talpa, il gatto e il topo fecero un contratto su cui era scritto:- Finché la talpa non se ne va saremo sempre amici.
Dopo questo contratto e passate tre notti i due amici avevano pronto uno schiaccia-talpe.
Lo schiaccia-talpe era guidato dal gatto che manovrava un palo che serviva a schiacciare la talpa, invece il topo si faceva rincorrere.
Il gatto cercò di prendere la talpa in tutti i modi: mentre mangiava, mentre dormiva e mentre rincorreva il topo, ma sempre con scarso successo.
Allora inventarono altre due trappole: il veleno anti talpe, che teneva il topo, e il T.B.D.T. (tappa buchi di talpa), che usava il gatto.
T.B.D.T. lo usarono poco perché la talpa scavava altri buchi; invece il veleno anti talpe fece arrivare altre talpe che dopo due giorni se ne andarono; furono tutte e due cose inutilizzabili.
Infine decisero di fare la prima cosa da fare: cambiare casa.
La comprarono in Svezia il più lontano possibile; ma nemmeno questo servì per allontanare la talpa, perché sentì la notizia da un suo nonno che stava da quelle parti, allora prese il treno Talpus (per le talpe, il più veloce di tutti) che la porto in Svezia in tre giorni.
Nei giorni che la talpa era in treno, il gatto e il topo si rincorsero, ma quando videro la talpa andarono giù nella camera A.T. (anti talpa) che era insonorizzata, ma si dimenticarono che la talpa scava, quindi se la trovarono sotto i loro piedi.
Il topo uscì per far fare al gatto il parquet di metallo; messo il parquet e preparato lo S.10(scavatore dieci) uno dei più potenti scavatori dell'universo; il gatto uscì e cercò (con il brucino) di bruciargli la coda.
Ma l'S.10 era troppo lento per la talpa, allora si ritirarono subito.
Il gatto non si arrese e con i pezzi dell'S.10 più il super razzo inventò l'S.S.20 (super scavatore 20).
Con esso i due stavano proprio per bruciacchiargli la coda, però il nonno Talponus (nonno della talpa) la parò con uno scudo fatto da una padella.
Il nonno non molto intelligente aveva tutta la padella di metallo e si bruciò la mano.
Talponus scappò, il gatto però voleva farlo diventare loro amico, quindi fece un'altra modifica.
Dal S.S.20 diventò I.S.S.20 (Iper super scavatore 20).
Inizialmente il gatto bruciò la coda al topo che diventò per sempre suo amico; poi a caccia della talpa.
Trovarono subito la talpa; dopo un po' il gatto prese la talpa con la mano robotica, poi bruciò la coda alla talpa che diventò per sempre loro amica.
Loro tre si trovarono un lavoro: l'anti pulci, che però durò un anno e basta.
I soldi guadagnati servirono per tornare a vivere in Toscana, precisamente nella torre di Pisa.
Dove si rincorrevano l'un l'altro.
Un giorno arrivò un cane muscoloso che era il più forte dell'universo che diede un pugno alla torre; la torre si inclinò e i tre amici cercarono un'altra casa, provarono il Colosseo di Roma ma c'erano i leoni, le piramidi con le mummie no, infine tornarono nel loro paese d'origine a Lari, precisamente nel castello.
Arrivati a Lari tutti li salutarono.
Dieci anni dopo incontrarono una gatta, una talpa (femmina) e una topina, con cui un anno dopo si sposarono!!!!!!!!!!
E vissero felici e contenti.

UN GATTO STRANO - di Sebastiano
In una bellissima villa viveva un gatto strano, che sapeva parlare e volare.
La padroncina e i suoi genitori non sapevano che il gatto sapeva parlare e volare, insomma, era una cosa misteriosa.
Un giorno quando la sua padroncina andò con le amiche, il gatto uscì fuori di nascosto e andò con i suoi amici gatti che sapevano parlare e volare come lui.
Il gatto era in piazza con gli altri gattini, quando la sua padroncina andò da lui e disse alle sue amiche:-Guarda sembra il mio gatto!
E le sue amiche dissero:-Ma no,sarà un altro gatto della stessa razza!
E se ne andò via.
Il gatto disse ai suoi amici :-Me la sono scampata brutta!...
Si stava facendo sera, il gatto andò in casa e si mise a dormire.
In una giornata di Inverno il gatto volò per la camera perchè non sapeva cosa fare.
La padroncina entrò in camera e disse:-Che cosa è tutto questo baccano?- Sorpresa,
vide il gatto volare e parlare.
La padroncina svenne e cadde in terra, allora il gatto se ne approfittò mettendosi a dormire in modo che quando si sarebbe svegliata avrebbe detto che era solo un sogno.
La padroncina si svegliò e quando vide il gatto che dormiva disse:-Era solo un sogno!
E alla fine filò tutto liscio.

I.P.C.P. IL PRIMO CANE PARLANTE - di Lorenzo B.
Tanto tempo fa esisteva un bambino chiamato Il Migliore, perché era un bravissimo agente segreto.
La sua missione di quel giorno consisteva nell'acchiappare un ladro che, per mezzo di un'arma atomica micidiale, voleva far schiavi tutti gli abitanti della terra, in modo che fossero al suo servizio per scavare e prendere l'oro.
Questo ladro però poteva mimetizzarsi, quindi risultava difficile trovarlo.
Ecco, Il Migliore parte, attraversa deserti, oceani e montagne e dopo 37 anni di cammino e ricerche, arriva in uno strano posto. Appena arrivato incontra un cane con la pelle nera, grandi muscoli e una strana caratteristica: sa parlare, ma purtroppo...non sa abbaiare bene. Allora I.P.C.P. (così si chiamava questo cane parlante) decide di andare con lui per aiutarlo a compiere la difficile missione. Il criminale aveva già impostato l'arma, ma neanche il tempo di pigiare il bottone per attivarla che I.P.C.P si avventa su questa e, con una scarica di pugni velocissimi, dopo 7,44 secondi, riesce a distruggerla.
Non è ancora finita, perchè il criminale è riuscito a fuggire. Con la sua mitica pistola lancia reti I.P.C.P. cattura anche il criminale. Poi a fine missione fanno un patto di amicizia: quando ci sarà un'altra missione i due amici la affronteranno insieme.
Poi ripresero la marcia verso casa e dopo 37 anni arrivarono, accolti come grandi eroi.

IL MIO GATTINO CAMPI BISENZIO - di Selene
Il mio gattino, di nome Campi Bisenzio, abita a Cevoli dalla mia nonna Mirella. Fu trovato, circa 6 anni fa, a Livorno dalla mia tata Silvia mentre andava a lavorare. Era in un cassonetto della spazzatura. Insieme a lui c'era una gattina di nome Camilla, che è morta avvelenata poco tempo dopo.
Noi abbiamo tenuto il gattino e lo abbiamo curato, infatti mia madre e mia zia Silvia lo hanno portato dal veterinario a fare tutte le visite e le vaccinazioni. Lui è un bel "gattone" robusto, il pelo corto, folto e nero, una lunga coda, gli occhi vivaci e neri e due orecchie diritte.
Ha il carattere tranquillo, anche se è sempre in giro per la campagna, in cerca di cibo, perchè è "mangione". Solo in estate dimagrisce perchè caccia le lucertole. La sua cuccia è un contenitore di plastica, dove si trovano piccole vaschette per bere e mangiare.
Lui ama stare in casa in inverno e autunno, e segue sempre mio nonno Fernando, perchè gli dà mangiare, e ogni volta che si siede sulla poltrona per leggere il giornale, il micio gli salta sulla pancia: Spesso lì si addormenta.
Ogni volta che io e la mia famiglia andiamo a Cevoli, lui riconosce l'auto e incomincia a strusciarsi alle nostre gambe, perchè vuole le coccole. Infatti gli piace essere accarezzato sotto la pancia e sotto il collo.
Quest'estate Campi (il suo soprannome) è stato diversi giorni senza rientrare a casa e noi eravamo molto preoccupati.
Ogni giorno andavamo a cercarlo, ma non riuscivamo a trovarlo. Pensavamo che non tornasse più.
Invece, sorpresa !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Campi è tornato, ferito, perchè aveva litigato con il gatto grigio di Gabriella, una vicina di casa della mia nonna.
A me piacciono gli animali, però ho paura, e questo Campi lo sente, infatti dà molta più fiducia a mia sorella Sara, nonostante lei sia più piccola di età.

LA FATTORIA DI TOM - di Aurora
Un giorno, nella fattoria di Tom, gli animali non si erano ancora svegliati, escluso il cavallo. Il cavallo si era svegliato perchè aveva fame, così cominciò a nitrire e svegliò tutti gli animali che erano ancora addormentati. Gli animali chiesero al cavallo che cosa era quel baccano che stava facendo, lui rispose che faceva rumore perchè aveva fame. Così arrivò Tom, il padrone della fattoria, e diede una bella colazione agli animali.
Nel pomeriggio Tom, portò il cavallo fuori per una cavalcata e lui fu molto contento!
La sera nella fattoria entrò una cavalla bianca e il cavallo se ne innamorò subito. Quindi la invitò a dormire con lui nella fattoria.
La mattina Tom entrò nella fattoria e trovò la cavalla insieme al suo cavallo e decise di tenerla, per far diventare il suo cavallo babbo.

LA VOLPE - di Marco
Un giorno una volpe era nel bosco, e stava cercando da mangiare.
Dopo un po' trovò un agnellino e lo stava per attaccare, ma ad un certo punto si sentì uno sparo, l'agnellino, spaventato, scappò e la volpe, disperata, si mise di nuovo a cercare da mangiare.
Poi dopo due giorni trovò una gallina e decise di attaccarla, dopo 1:00 ora la finì di mangiare nel pollaio, poi arrivò il padrone del pollaio, si accorse che mancava una gallina, sicché pensò che fosse una volpe.
La volpe, essendo felice di aver mangiato, si addormentò e sperava di mangiare anche domani.

UNA MIA CARA AMICA - di Fabiola
Vorrei raccontare di una mia amicizia molto importante con una cavalla di nome Pioggia.
E' pezzata, i colori del suo mantello sono il bianco e il marrone.
E' alta un metro e qualcosa (DI PRECISO NON LO SO ) è molto simpatica e appena mi vede, nitrisce...
Io lo prendo come un saluto.
E' molto obbidiente, infatti quando la monto e giro le redini a destra, lei si gira a destra. E' molto bella... bellissima !!!
Lei va molto veloce al galoppo, invece al trotto e al passo va abbastanza piano.
Un giorno (per la precisione era la prima volta che la montavo) la mandavo al trotto e all'improvviso mi è partita al galoppo...CHE PAURA
Lei è una cavavalla che si fa cavalcare all'americana... menomale!!! Perchè nella sella per montare all'americana c'è il pomello davanti per reggersi: allora quella volta che partì a "razzo" mi aggrappai molto forte e tirando le redini si fermò.
Nonostante io mi sia spaventata molto, non smetterò mai di cavalcare.

DAGHI - di Tommaso
Salve!
Mi chiamo Daghi.
Vivo a Livorno, in Toscana.
Il mio padrone si chiama Fabio. Fra poco partirò per un viaggio.
Sinceramente, non so dove siamo diretti.
Sarà il milionesimo viaggio che faccio insieme al mio padrone.
-Dove si va?
Chiedo in cagnesco.
Ma ovviamente Fabio non mi capisce. (Per chi non lo avesse ancora capito, sono un cane!)
-Come dici Daghi??
Mi chiede.
-Bene, noi andiamo al Monte del Gran Paradiso!
Dice poi rivolgendosi ai suoi genitori.
-Buona fortuna! Buon viaggio! Buon divertimento!
Dicono loro all' unisono.
Siamo in macchina da due ore.
E a me scappa fortissimo la pipì.
-Bau!Bau!Bau!Bau!
-Che hai Daghi? Siamo partiti da soli venti minuti!
-Venti minuti? O cavolo! Ho perso pure la percezione del tempo.
Penso io.
-Insomma, Daghi! Cosa diamine hai?!?
Ecco.
Me la sono fatta addosso.
-Daghi! Non potevi dirmelo?
-Ci ho provato!
Abbaio io.
-Va bé via! Fatta tutta!????
Mi chiede.
-Bau!
Rispondo io. (Nel senso che l' ho fatta tutta!)
Adesso sono le 14:50. (Me lo ha detto Fabio, se no io manco sapevo che il tempo si misura in ore!)
Stiamo entrando in un Autogrill.
-Bel cane!
Dice il cassiere.
-Di che razza è?
-Pastore Tedesco!!
Risponde Fabio.
Dunque ci stiamo sedendo (Fabio si sta sedendo, io mi sto contorcendo su una struttura molecolare complessa che viene identificata col nome di "sedia")
Arrivano i camerieri, a Fabio servono non so che, a me un hot-dog a 20 strati con: salame, pepe, sale, olio, origano, prosciutto crudo, prosciutto cotto, sottilette, parmigiano, burro, coppa, speck, ragù e ... 20 kg di NUTELLA!
Bene, sono nel bel mezzo della digestione (dal pranzo sono passate solo 2 ore !) e ad un passo da vomitare.
-Fabio! Rallentaaa!
Sguazzo in mezzo al vomito.
-Daghi! Che SCHIFO!
-Ehi, cocco, è il mio vomito! (E ci sguazzo io)
Abbaio.
Mancano solo 20 minuti all' arrivo.
-Ecco Daghi! Siamo arrivati!
Bingo!
Questa è la conferma che ho davvero perso la percezione del tempo.
Ci stiamo dirigendo verso il giardino del nostro Hotel "Giardino" a 3 stelle.
E' sera.
Ho sonno.
Fra poco andrò a.... Zzzzzzzzzz................
-Daghi! Sveglia! Daghi! Sveglia!
-Zzz... Cosa succede?
-Finalmente ti sei svegliato!
-Bau!Bau! (Dove si va?)
-Vieni Daghi, andiamo al Parco del Gran Paradiso!
-Bau!
Abbaio super-ansioso.
-Ma prima... colazione!
Aggiunge.
-Bau!Arf!Bau!Arf!SLURP!OOOffffff.
Sono satollo.
E c'è un ennesimo problema: ho la nausea.
-BLEKACIAFARACA PROOOT!
Ecco.
Ho fatto persino la diarrea.
Peccato che la abbia fatta sullo stesso sedile dell' auto dove avevo già fatto la pipì e vomitato.
-Fabio, prevedo per te una bella macchina nuova, perchè non basterà lavarla per cancellare ciò che ho combinato!
Abbaio.
-Come dici Daghi?
Mi chiede Fabio.
-Girati...
Mormoro in cagnesco.
D' istinto, Fabio si gira e...
-Daghi! Accidenti! Ma... perchè!?!?!
-Ehi! A te non scappa mai?!?
Faccio io.
-Va bè...andiamo!
Dice Fabio rassegnato.
Ecco.
Siamo finalmente arrivati al Parco del Gran Paradiso.
Ho visitato tutto in 3 minuti esatti.
Mi sto facendo un sacco di amici fra cui:
uno stambecco, un orso, un San Bernardo ed un'aquila.
-Daghiiiiiiiiiiii!!!!!!!
-Bau! (Eccomiiiiii)
Bene.
Ho già salutato i miei nuovi quattro amici, e spero di rivederli presto.
Fabio ha pagato 500 euro per l'hotel e 999,99 euro per i danni che ho combinato.
Ma non mi serba rancore.
Siamo in macchina.
Questa volta né piscio, né vomito, né cago.
Dormo.
E' il viaggio più tranquillo della mia vita.
Siamo arrivati.
Scendo... entro in casa e sento le voci dei genitori di Fabio che gli chiedono:
- Com'è andata?
- Eh, insomma...è stato bello anche se il viaggio un po' puzzolente....

GATTO RANDAGIO - di Mattia
Mentre passeggiavo trovai un gatto, mi avvicinai per prenderlo, era grande, grigio con strisce nere e robusto.
All 'improvviso mi disse:
-Come ti chiami?
Io!.... Ho sentito parlare un gatto.... Io, MATTIA DE SIMONE!
Mi detti un pizzicotto, uno schiaffo, un pugno, battei la testa contro un palo e alla fine mi sdraiai in terra dicendomi che non era un sogno!
Però mi chiedevo come avrei potuto dirlo ai miei amici, a mamma, a babbo, ai nonni, a gli zii ai miei cugini.....
-Come potrò dirglielo? Mi prenderanno per pazzo!
Mi rialzai, il gatto mi parlò, dicendo che si chiamava Pino e che aveva un problema con la sua innamorata: al padrone era morta la moglie, lui si sentiva solo e soffriva, così voleva cercare un marito per la sua gatta Anna e l'avrebbe portata a una festa dove i gatti delle razze più ricercate si incontrano.
Però c'era un problema: il gatto Pino aveva promesso alla gatta Anna di andare a casa sua per sposarla. Arrivato, Anna era già andata alla festa, così decise di avviarsi anche lui con il suo amico umano Mattia.
Arrivati alla porta vedemmo due colossi, che da quanto erano grossi e muscolosi coprirono tutta la porta e mi chiesero con il loro vocione, grosso e potente:
-Famme vedé er gatto, se è de razza o no. Movete sennò te stronchiamo quella schienetta.
Io dissi che era di razza, e se lo liberavo mi scappava....... Ma loro dissero:
-Facce vedé quer gatto sennò e nun te facciamo entrà.
Io liberai il gatto, gli dissi di girare intorno ai colossi, e lui lo fece. Allora, dopo 20 minuti, ai colossi girò la testa, e da quanto gli girava picchiarono la testa insieme e caddero a terra.
Io e il gatto randagio ci avviammo verso la stanza, i colossi si erano svegliati, presero il fucile e spararono a raffica, però noi si schivarono tutti, mancava un solo colpo!
Il gatto vide la sua innamorata, che era non corteggiata dai gatti, ma attaccata dai gatti, allora lui andò a difenderla. C'erano 3 gatti da sconfiggere, dopo un mucchio di tempo li sconfisse, ora però c'era l'ultimo colpo del fucile. Il colpo partì, era proprio diretto verso di lui....ma arrivò MATTIA DE SIMONE, fece un salto e prese il colpo. Mattia, ferito gravemente, disse:
- Si..at.e una coppia fefe feli...ce.
Dopo 4 anni Pino e Anna (i 2 gatti) fecero 11 figli e vissero felici e contenti...
...Ma non si può finire la storia in questo modo!....
....Suonò il campanello, il padrone aprì....
....e....
....alla porta c'era ....
.......MATTIA DE SIMONE! I gatti gli saltarono addosso e questa volta sì che vissero tutti felici e contenti.

UN CANE DIVENTATO RE MONACO - di Kleiton
Un giorno 4 amici di nome A ,B, C, D andarono nel tempio del Budda per annunciare il nuovo Re Monaco.
Arrivati nel tempio il Budda disse:
-So già cosa mi dovete dire, non ho molte speranze di vita, però per trovare il nuovo Re Monaco...
A disse:
-Dove lo potremo trovare?
Il Budda disse:
-Nel vostro destino.
I 4 amici si avviarono per trovare il nuovo Re Monaco.
A un certo punto videro un cane vestito di bianco con la collana dove c'era disegnato una b....................
Avevano finalmente trovato il nuovo Re Monaco!
Arrivò, però, Z un monaco professionista del villaggio del mare. Era un ricercato e la sua taglia era di 100000 sterline. Si spaventarono, ma non si arresero tanto facilmente.
Buttarono una bomba fumogena e A scappò insieme al cane e B, C e D rimasero
a combattere contro Z.
Arrivati al villaggio A disse a tutti che il nuovo Re Monaco era stato trovato e quindi gli fecero la benedizione del Budda, e subito cominciò a parlare e disse:
-Su andiamo, bisogna sconffigere Z, corriamo.
B, C e D stavano combattendo con Z ma non ce la facevano perché era un monaco molto forte.
Arrivati A e il re monaco, combatterono contro Z, ma nemmeno il re riuscì a sconfiggerlo.
A un certo punto venne fuori la mamma di Z e disse:
-O brutto Bischero, vieni a casa a magnà che t'ho fatto gli gnocchi 'n padella.
Lui disse:
-Si mamma
La mamma disse:
-Annamo, và.
E COSI FINI' LA STORIA.

I NOSTRI SFONDONI

"Nella malata uguaglianza" invece di: "Nella malaugurata circostanza"


Abbiamo giocato all' abirinto magico